IMMORTALITÀ

 
di: Enrico Loi

Il ricercatore statunitense Michael West, che dirige la Advanced cell technology, a Worchester, nel Massachusetts, ha fondato nel 1990 la famosa Geron corporation, l`azienda biotecnologica californiana che possiede molti brevetti e licenze sulle cellule staminali. Michael West sostiene che queste cellule sono una promessa di immortalità e muteranno lo scenario della ricerca medica e della salute. Il ricercatore è certo che la ricerca sulle cellule staminali giustifichi una metodologia controversa come quella di impiegare ovociti di mucca come incubatrici per embrioni umani.

Secondo William Haseltine, che dirige la Human genome sciences, a Rockville, nel Maryland, queste cellule rivoluzioneranno la vita. Saranno le protagoniste della nuova medicina perché prolungheranno e rigenereranno i corpi delle persone con cellule più giovani.

Le prospettive sono, a dir poco, ottimistiche: fanno sperare che in futuro sarà possibile riparare le anomalie di malattie e di invecchiamento, e vivere non solo più a lungo ma anche in ottima salute. Ronald McKay, del National institutes of health, a Bethesda, è ignaro di come si possa costruire un cuore, ma è fermamente certo che disponendo di cellule staminali che si trasformano in muscolo cardiaco, sarà alla fine semplice costruirlo. Fra due anni, man mano che si scopriranno cose più raffinate sui segnali biochimici delle cellule e sui loro recettori, diventerà routine ricostruire organi come fegato e pancreas, rigenerare muscoli cardiaci, restituire neuroni al cervello, e via dicendo.

Il futuristico scenario che la biologia molecolare e la genomica propongono è idilliaco, ma non mancano i dilemmi etici e sociali. Le cellule staminali di embrioni umani clonati, specificatamente programmate, potrebbero essere utilizzate per rigenerare organi e tessuti. Ad ogni divisione cellulare i telomeri, le estremità a protezione dei cromosomi che hanno la funzione di governare il numero di volte in cui una cellula si divide, non si accorceranno più. Il blocco di questo meccanismo bloccherà l'invecchiamento e iniezioni di fattori di crescita restituiranno energia all'organismo.

John Harris, docente di bioetica e filosofia all'università di Manchester, ha ipotizzato su Science che si potrà immaginare addirittura la possibilità di disattivare già nell'embrione i geni che provocano l`invecchiamento, rendendoci immortali. La disponibilità di queste tecniche è ignota, ma alcuni scienziati-imprenditori sostengono che l'utilizzo non sia poi così lontano. Le metodologie per ottenere riserve di queste cellule sono due: una fonte è rappresentata dagli embrioni della fecondazione artificiale congelati, destinati ad essere distrutti, e il materiale fetale degli aborti. Oppure gli embrioni generati per mezzo della clonazione a scopo terapeutico.

Quest'ultima pratica è stata condannata dalla Chiesa, che vieta l'utilizzo di embrioni e ovociti per scopi diversi da quelli cui erano stati destinati. Il governo britannico ha dato via libera alla clonazione a scopo terapeutico. Negli Stati Uniti la National institutes of health attua linee guida che prevedono finanziamenti pubblici per la ricerca su cellule staminali solo se ricavate dagli embrioni in sovranumero della fecondazione artificiale, e solamente se le linee cellulari provengono da aziende private. Ma è vietata la clonazione terapeutica.

Come funziona il procedimento ? Una cellula uovo da donatrice è privata del nucleo, sopperito con quello ottenuto da una cellula somatica del malato. Cellule staminali sono state isolate pure dal cordone ombelicale e dai tessuti degli adulti replicandosi e sviluppando cellule specializzate. L'esempio più studiato concerne le cellule staminali ematopoietiche che rinnovano le cellule del sangue: piastrine, globuli rossi, linfociti, granulociti, monociti.

Stazionano nel midollo osseo e vi rimangono tutta la vita. La riserva di queste cellule nell'adulto non implica alcun rischio di rigetto e la prospettiva di utilizzo è molto ampia. Angelo Vescovi, dell'istituto neurologico Besta, ha dimostrato che cellule staminali del cervello possono differenziarsi e diventare globuli bianchi.

Osservando questa nuova ricerca biometrica in termini economici è un vero e proprio Eldorado della biologia. Sono già una decina le imprese biotecnologiche che hanno puntato sulle cellule staminali e su un mercato potenziale di decine di milioni di pazienti. La Geron che ha come sussidiaria la scozzese Roslin Bio-med, famosa sponsor della pecora Dolly, è stata la prima ad avventurarsi nel mondo delle cellule staminali embrionali. Altre aziende biotech hanno fatto grossi investimenti soprattutto nelle staminali adulte con l'idea di creare linee cellulari di ricambio per ogni tipo d'intervento.

Le cellule staminali sono oggi il simbolo del sogno di Prometeo, che contro il volere degli dei aveva voluto liberare l'uomo dalla morte. La nuova longevità è un dato indiscutibile. Oggi un anziano su quattro ha più di 80 anni. Carlo Vergani, direttore della cattedra di gerontologia all'università di Milano, dice che nei paesi industrializzati la vita media, dal 1950 a oggi, si è allungata, grazie a un miglioramento dell'alimentazione, igiene, vaccini, prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro, controllo delle infezioni, e via dicendo.

Le strade che la genetica ha aperto hanno fornito basi fondamentali per comprendere i meccanismi biologici dell'invecchiamento. Il sogno quindi di superare i 100 anni con un corpo rinnovato sembra finalmente avverarsi.