L’Eretica ARD – L’Impunita

La Gallina dalle uova d’oro – Osservazioni profonde

 

Sono seduta nel giardino della “piccola casa” in Saint André les Alpes, in Alta Provenza (F), casa che appena abbiamo visto ho battezzato con il nome di “casetta in Canada”, riferita ad una vecchia canzone italiana degli anni ’30 che dice: ”avevo una casetta piccolina in Canadà, con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà”.

Beh, i lillà qui non mancano affatto ed al posto dei pesciolini ci sono tanti uccellini, una trentina di specie, essendo una zona adibita a parco nazionale (Mercantour).

E qui, ora, dopo aver ascoltato per circa un’ora il loro concerto canoro e altro, mi soffermo a lasciare sulla carta le mie impressioni che regalerò a tutti quei cuori gentili che comprendono e condividono con me le bellezze che nessuno più ascolta: il grido di un falco che cerca la sua preda, lo sbadiglio di un cane vicino che si risveglia, il tubare di una tortora che canta la sua gioia al Signore, un gallo che ha perso il suo orologio interiore, sfasato dalle onde magnetiche che invadono ormai il nostro etere e così canta istupidito a tutte le ore.

Alzo gli occhi al vivido azzurro del cielo, ecco, passa una rondinella e si scontra con un zanzarone, un colpo di becco e il zanzarone ha terminato la sua breve corsa.

Aerei solcano il cielo, sporcando di bruma velenosa l’azzurra distesa. Anche una gallina si è svegliata, mentre la campana del paese scocca i suoi rintocchi, stende le ali, voltata verso il caldo sole mattutino, e poi inizia felice la sua ricerca di cibo fra le erbe del prato incolto. Anche le briciole della mia brioche attirano l’attenzione dei piccoli passerotti che, golosi, si affaccendano tra i rami degli alberi che attorniano la piccola casa.

La “Maison d’Amelie , così l’abbiamo chiamata, è la prima pietra posta in questa terra, che precede la nostra costruzione che chiameremo “La Maison de la Vie”, dove gli Angeli preposti accudiranno i bisogni fisici e spirituali degli Esseri.

Ora un cane urla la sua rabbia: nel suo sogno di libertà si è svegliato legato alla catena e si è accorto di quanto l’amore del suo padrone lo renda schiavo.

Altri galli iniziano a cantare, chiamandosi e rispondendosi, mentre il canto di usignoli si intreccia e suona per me, unico essere umano per ora sveglio a godere di questo incontro. Mi giunge in questo silenzio di opere umane, di non rumore d’auto, il continuo canto del fiume, l’acqua che sbatte fra i sassi cantando argentina la sua discesa dal monte; più a valle sarà fermata dalla diga e si affloscerà nel grande lago che contiene nel suo ventre alcune specie di pesci da pesca.

Ecco, ora anche alcuni mattinieri si sono levati, si preparano la colazione, uova fritte; bambini schiamazzano insolenti, insensibili a ciò che io vedo, sento e vivo… e tutta la magia si spegne di schianto.

Le macchine iniziano a levare il loro assordante rumore e a lasciare i loro miasmi nella pulita aria, rinata dopo una notte di pausa.

Il correre pazzo degli Esseri che ingurgitano uova senza pensare alla fatica della povera gallina, che non canta più dopo aver deposto il suo tesoro nella paglia, poiché costretta in 20 cm. di spazio, bombardata dal cibo mortifero, dalla luce accecante e dalla musica, ella è costretta a deporre il suo tesoro 24 ore su 24; ella, cieca e pazza, diventa un robot, il suo piccolo cervello di gallina è prigioniero della macchina del tempo che l’uomo ha inventato.

Io ho notato la grande dignità e il nobile portamento della gallina.

L’uomo che dice all’altro uomo – “Hai un cervello di gallina”- crede di fargli uno sgarbo, invece io dico: - “Magari tutti gli Esseri utilizzassero il loro cervello come fa la gallina: a che serve un grande cervello se poi ne utilizzi solo una decima parte ?!”-