La cospirazione della Patonza – atto 3° la Patonza libera

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Oh Cavalier dal nobile aspetto
ascolta dunque questa canzone
che dal cuor risale a galla
per l’amor di gioventù.

Tu mi dici in triplo aspetto
che del mondo le parole
sono i magici trucchi migliori
e che per amor delle parole
ogni lode a Dio sia.

Venerando Alfa e Omega
in Giovanni non ci sta…
Prende dunque la Patonza
alto, basso e giunge là.

Poi in Marco 5-3
la Patonza benedetta è
invitata a regger sentenza
di fronte a Dio i poveri Beati.

Oh Maestro del mio cuore
spaziar mi fai con le parole…
La Patonza più non regge
all’affronto del vile inganno!

Tu lo sai, lo leggi dentro…
E il fedifrago contento
più non puote spaventar
né la porta di casa profanar.

Lui, del mio Tempio vuol far bottino
e della Rosa un fagottino…
non conceder oh mio Cavaliere
più del tempo a quel dragone!

Caccia dunque in tutta fretta
i lestofanti con la tua spada, si ,di luce essa è ma è forte come te.

L’onda rotta nella casa
fa star male la Patonza
che di notte non riposa e di giorno è tormentata.
Il suo cuore è stato rotto
Di paura il triste scotto
e la dura levataccia
non si addice alla sua mole
sempre gravida d’amore.

Do, il mio cuore a chi mi ama
E il mio Re prendo l’assalto
resta il Mi verde reale e
Fa ho mio nobile cavallo
tutto ciò che Si vuol dire…
perché il La io devo dare
al mio Sol e né vengo meno.

Vinci la preda del mio cuore,
sfronda Bush e l’asinello,
a chi l’ha dur salvagli il collo
forse fa del buon chi sa
alle Patonze del Nord che ha.

La giustizia della terra
della donna se ne ride
come anche l’avvocato
il mentitor massone imbroglio,
tu lo sai mio ben amato
io lo so di non temere
ma l’ardita Patonzella
che lezion deve tenere ?

Rilevar la casa bella
che il sacrario è del domani
si lo so … così farò,
ma la lira del servo muto
non dev’esser più ingannata.

Quello chiede la denuncia
di quel folle Drago alato
che si finge ancor un uomo
di virtude pien d’aspetto.

Egli è un lupo travestito
un serpente divorante
che con il gas ha sovvertito
la Patonza e il suo rampollo.

Certo all’arma noi andremo
A cantare l’accaduto
poi l’accordo diverrà,
quando “Quelo lo vorrà”.

C’è timor nel compier l’atto
ma il perdono più non può
L’inganno orrido celar.
Deve il fausto giorno
Per La Patonza liberata diventar!

E deve esserlo al più presto
questo è quello che conviene
si, per L’Erica oltremare
il pericolo è mortale.

Sarà un suon di ciaramelle e
sarà festa tutto l’anno
quando in fine il Re verrà !

Regalò canzoni il grande Lucio?
Per l’editto del Regno Beato
che qui in terra verrà edificato…

Tu ci credi, o mio Eroe ?
Perché no… dico io e
la Patonza si fa forte
mentre paziente attende il suo Dio.

“ALBA GIORDANA”

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